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susybellesia

IL Tuo Tesoro


In questi giorni mi trovo a tornare su un concetto:

l'importanza di permettere ai bambini di portare - ogni giorno -

l'attenzione sulle immagini positive di se stessi,

oltre che alle criticità.

Facendolo per loro e con loro sarebbe bello allenarsi

a farlo anche per se stessi!

Non sto insinuando che non lo si faccia,

generalmente però osservo che le 'pressioni sociali' ci mandano, soprattutto nei luoghi istituzionali,

messaggi che hanno basi culturali cariche di 'giudizio' e ci risulta quindi sempre molto 'facile' puntare il dito oppure notare nelle situazioni,

negli altri, nei bambini e in noi stessi ciò che 'NON VA'

mentre siamo meno propensi a portare l'attenzione sui punti di FORZA.

La nostra eredità culturale ci porta a credere che 'evidenziare' gli errori significhi essere 'sul pezzo', avere un atteggiamento responsabile che affronta la realtà con ' piedi per terra '.

Sicuramente essere radicati e vedere anche il 'non bello ' delle situazioni o delle persone è fondamentale, così come ammettere che c'è un problema al posto di evitarlo!

L'importante però è fare poi un passo in più:

ossia non rimanere 'dentro' al problema, fagocitati da esso,

stare nel lamento credendo di doverlo subìre,

bensì partire dal problema per innescare

un atteggiamento 'pro-attivo'

che ci permetta di trovare una soluzione al problema e,

facendo questo, di sperimentare delle qualità

rendendole così visibili a noi e agli altri.

E' importante quindi accompagnare i bambini

a diventare consapevoli e responsabili delle proprie azioni

e di ciò che può essere aggiustato e migliorato,

accettando così i propri limiti e allo stesso tempo aiutarli

a mettere in atto delle strategie per superarli,

'attivarli' nel rispondere alle difficoltà che incontrano e riportarli a celebrare quindi anche le immagini di loro stessi costruttive,

come qualcosa che loro stessi hanno creato.

Questo riattiva in loro molta forza, la famosa 'autostima'

che passa da un'attivazione delle loro risorse dentro alla difficoltà

non dal preservarli da qualsiasi 'prova'.

C'è differenza tra far credere ad un bambino che 'va sempre tutto bene'

oppure che 'è sempre il più forte'

all'accompagnarlo a sperimentare che può fallire o sbagliare,

ammettere tali errori e fare qualcosa per costruire qualcosa di nuovo !

In questo passaggio è importante accompagnarlo nel processo di trasformazione ma anche nel valorizzare le immagini di sè:

come soggetto che può cadere

e come quello che ha saputo rialzarsi

e agire usando le sue forze, le sue idee, le sue strategie.

Ecco così un bambino non solo rafforza la sua autostima, così un bambino cresce, così un bambino VIVE veramente.

Importante che a specchio possiamo notare quanto questo processo sia importante anche per noi!

Quante volte per ciò che viviamo nella vita 'fuori di noi' rimaniamo attaccati

ad immagini di noi depotenzianti:

non sono una brava madre perché mio figlio non migliora,

non sono una gran donna perché mio marito mi ha lasciata,

non sono una gran professionista perché non ho grandi 'numeri'

La lista potrebbe essere infinita...

Metto tutto al femminile, non perché questo tema non tocchi anche gli uomini ma so per certo che le donne, per educazione e condizionamenti culturali, si mettono in discussione a volte in modo eccessivo fino a sminuirsi e/o fino a perdere il contatto con se stesse,

con la parte più autentica di Sè,

con il proprio Tesoro.

Questo non va bene!

Vorrei allora consigliare la lettura di una fiaba che probabilmente conoscete già:

In questa fiaba dei fratelli Grimm il protagonista è un sarto che conduce una vita molto semplice e un giorno vive un'esperienza molto semplice ma illuminante: notando delle mosche attratte dal suo panino alla marmellata, sferra un colpo fatale che le uccide tutte.

Quando va a vedere quante sono si stupisce lui stesso della sua prodezza: sette in un colpo!

E' talmente galvanizzato da questa sua impresa che abbandona il lavoro che stava facendo su commissione, per ricamare sulla sua cintura il motto che rappresenta il suo 'potere'

"SETTE IN UN COLPO"

in modo che tutti quelli che lo incontrano possano subito capire con chi hanno a che fare.

E preso da questa consapevolezza euforica che gli si è accesa dentro rispetto al suo potenziale,

lascia la sua casa per avventurarsi nel mondo

verso la sua "vita nuova".

Tutti quelli che lo incontrano e vedono la scritta sulla cintura pensano

" sette giganti" oppure "sette tori" oppure " sette cavalieri" e tutti rimangono in sospeso mentre lui si divincola in ogni difficoltà arrivando addirittura a diventare un Re!

Ecco questa fiaba ci insegna a non aver paura delle sfide del mondo e soprattutto a CREDERE nei propri talenti, a sperimentare il proprio 'potere' per valorizzarlo e portarlo nel mondo.

Perché quello è il nostro TESORO ed è quello che ci può aiutare a vivere le difficoltà, superarle e trovare comunque il modo di essere appagati e sazi di bellezza.

Come dei Re e delle Regine: questo meritiamo.

L'umiltà è un grande valore ma non significa negare se stessi,

questa è un'altra storia.

E io non la scelgo, nè per me nè per chi mi sta accanto.

Tu cosa scegli?

Qual è il Tuo Tesoro?

Qual è il Tuo Talento?

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