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Come farti seguire da tuo figlio


Ciao!

La scuola è finita!

Che tu legga dal lavoro, dalla piscina o dalla spiaggia, spero che tu stia accogliendo

a braccia aperte l'arrivo dell'estate,

con tutte le sue possibilità!

Oggi vorrei iniziare ringraziando chi ha risposto all'ultimo sondaggio che ho inviato per comprendere quali sono le dinamiche più ricorrenti che ostacolano la 'tua autorevolezza' e condizionano la relazione educativa in modo limitante.

Gli aspetti più ricorrenti che sono emersi:

* non lo capisco/ non ci capiamo

*non mi ascolta

* non riesco ad aiutarlo nella gestione delle sue emozioni

* non riesco a gestire le mie emozioni.

Innanzitutto grazie! Per l'attenzione, la sincerità e la consapevolezza!

Infatti questi elementi sono direttamente proporzionali all'impatto nella relazione educativa del ruolo di GUIDA.

Ogni genitore e in particolare ogni mamma desidera aiutare il proprio figlio e perché questo sia possibile è importante che

il figlio 'segua' le indicazioni.

La cosa però non è scontata, né facile!

Anche a me come educatrice è capitato e capita di comprendere il problema del bambino e di attingere alle mie competenze ed esperienze per aiutarlo e ... incappare in un 'gap'

ossia in un buco dove qualcosa non funziona

e ciò che cerco di trasmettere non arriva...con tutto il carico di frustrazione, conflitti e incomprensioni che magari, invece di risolvere il primo problema, ne genera uno in più!

Ti è mai capitato?

Se la risposta è sì, potrebbe essere che per superare l'impasse tu abbia cercato di fare e strafare per 'provarle' tutte...fino a sentirti esausta e con un senso di fallimento e sfiducia.

Sicuramente trasformare la relazione educativa è un processo e come tale richiede tempo, oltre che attenzione.

Desidero però condividere alcune informazioni di base che ti chiedo di appuntarti e ricordare nel quotidiano.

1) Oggi la preadolescenza è anticipata ma non significa che né i ragazzi né i genitori siano 'pronti' per riconoscere e vivere armonicamente gli squilibri che inevitabilmente arrivano a destabilizzare la routine e le relazioni.

2) Quando si nota che si è arrivati in un punto dove non ci si capisce è fondamentale fermarsi per osservare.

3) Prima di decidere l'azione successiva è fondamentale prendersi il tempo per comprendere, gestire e riequilibrare le proprie emozioni.

4) Per RI-CENTRARSI e RADICARSI può essere di GRANDE AIUTO, appena è possibile, prendersi solo alcuni minuti per ripristinare il contatto con la terra, camminare scalzi, fare una passeggiata in natura, sedersi accanto ad un albero o sedersi in giardino...se non puoi fare questo puoi andare in bagno, chiudere a chiave, far scorrere un pò di acqua e sederti a terra ad occhi chiusi respirando e lasciando che i pensieri scivolino nella tua mente, così come sono.

TROVA IL TUO SPAZIO SACRO

5) Prendersi questo spazio e tempo per dedicarsi a queste semplici pratiche non significa fare cose zen ma "creare uno spazio interiore" per comprendersi e comprendere l'altro: passare di qui è fondamentale come partire dal VIA a Monopoli

6) Se nella tua pratica di sosta nel tuo SPAZIO SACRO emergono emozioni TUE di cui non comprendi l'origine e/o che non sai gestire

leggi il mio libro " Emozioni 2.0. Ricette per genitori e bambini"

e/o chiediti cosa puoi fare per ricevere supporto in questa capacità trasformativa.

7) Per avere IMPATTO su tuo figlio non importa tanto ciò che dici, che fai o che sai bensì fa la differenza ciò che SEI.

Puoi trasmettere qualcosa in cui anche tu hai successo!

Quindi se per prima non ti prendi il tempo per

* ascoltarti

* capirti

* osservare

* respirare

* dialogare con il tuo corpo e con le tue emozioni

* elaborare nel profondo le tue emozioni

allora non potrai insegnarlo a tuo figlio.

Il MODELLO è ciò che impatta più di tutto e questo non lo dico io bensì la psicologia, a tutti i livelli.

Capirsi

non è un fatto solo di linguaggio, di parole scelte o di strategie,

bensì è un 'calamitarsi'.

Successivamente parlerò anche dei vari tipi di linguaggi e delle differenze nel loro utilizzo in base alle tipologie di ricettività che possono avere i bambini.

Ma partiamo dalle basi perché- come ogni casa- ogni relazione per costruire in modo solido è bene che abbia buone fondamenta: se si sorvola su queste, il resto - prima o poi - crolla.

Per trasmettere qualcosa e 'arrivare' a tuo figlio è fondamentale che il tuo linguaggio verbale e il linguaggio corporeo siano connessi.

Altrimenti con la mente darai un messaggio MENTRE col cuore e col corpo ne stai dando uno diverso e questo crea ambivalenza e confusione che metterà il tuo interlocutore nella condizione di non capire cosa e come fare: quindi non ti seguirà.

Noi grandi siamo abituati a gestire tutto in un modo esclusivamente razionale: calcolo, programma, confronto, bilanci, percentuali, ecc.

Applichiamo questa ABITUDINE anche nella gestione delle relazioni e spesso non ce ne accorgiamo nemmeno.

Ma nella relazione con i ragazzi sono fondamentali pochi aspetti essenziali:

* connessione con il nostro centro (cuore/ Sé)

* Fiducia in noi stessi (pacificazione con i nostri genitori interiori)

* autenticità

* creatività

Semplice,

non facile,

necessario.

Bisogna cedere un pò di 'dogmatismo'

per attingere a nuove risorse interiori

e creare nuovi "ponti" di comunicazione e di possibilità con i figli.

Come nella fiaba del pifferaio magico, gli adulti che non vogliono 'pagare' il Pifferaio perché per liberarli dai topi ha 'solo' suonato il suo piffero....alla fine perdono i loro figli che seguono LUI,

ammaliati dalle frequenze del suo strumento che attiva in loro sogni, talenti, visioni nuove e insieme vanno 'dentro' ad una montagna.

(Nella cultura sudamericana la Montagna è la sede degli Spiriti degli antenati e nella medicina tradizionale cinese la Terra/roccia rappresenta la connessione con il proprio CENTRO, con il proprio vero Sé, con la propria Anima).

I conflitti e le situazioni difficili con i ragazzi

ci mettono in 'crisi' ma soprattutto

mettono in crisi schemi mentali e condizionamenti

che - spesso- ci separano dalla nostra parte più autentica e da loro.

Ti piacerebbe ripristinare il contatto con la tua parte più profonda e creare così una relazione sempre più solida e consapevole con tuo figlio per sentirti sempre di più una vera REGINA nel comprenderlo, proteggerlo e guidarlo?

Questo percorso fa per te

Ti aspetto

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A presto!

Susy

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