Alzi la mano chi - ogni tanto- vorrebbe una bella bacchetta magica per delegare un pò di impegni e prendersi un pò di tempo per sè....
La mia è già bella tesa in alto! :-)e
Scaricare qualche peso di troppo, ci aiuterebbe a scaricare un pò di stress e lasciare quindi spazio ad una maggiore disponibilità mentale, fisica ed emotiva nella relazione con i nostri figli, con i nostri cari...con Noi stessi!
Eppure, a volte/spesso, chiedere AIUTO sembra un tabù.
Quindi si tira, si tira, si tira fino a che 'la corda si rompe' e travolti da carichi che avvertiamo più grandi di noi sbottiamo, con reazioni che magari 'colpiscono' l'altro ma non è detto che permettano di comunicare efficacemente i nostri bisogni o ciò che volevamo dire, fare intendere, non è detto che questo 'botto' impatti la realtà come vorremmo.
A volte chiedere aiuto è un modo per manifestare consapevolezza nell'intento di costruire qualcosa, accettando un limite del momento, senza voler delegare ad altri responsabilità nostre ma semplicemente cercando una collaborazione, ossia un costruire a più mani, unendo le forze!
Questo però non è scontato, non tutti vivono in modo naturale 'chiedere aiuto'.
Considerando che non chiederLo porta, spesso, a 'pretenderlo' senza accorgersene quando si arriva la limite, visto che siamo esseri sociali, umani e mortali e tutti abbiamo bisogno di sostegno e aiuto reciproco, sarebbe interessante chiedersi " Perchè non mi concedo di chiedere aiuto?"
" Quale voce interiore me lo impone?"
" C'è forse un valore della mia famiglia o dei miei avi che non voglio tradire?"
" C'è forse un'aspettativa che credo i miei familiari abbiano verso di me che non voglio deludere?"
Che siamo uomini o donne, tutti in quanto umani, abbiamo bisogno di tanto in tanto di essere aiutati e supportati in qualcosa e accettare questa dimensione significa continuare a crescere in modo consapevole ed equilibrato e migliorare l'impatto e l'esempio che diamo ai nostri bambini.
Infatti spesso i bambini NON SANNO CHIEDERE AIUTO, noi diciamo loro che devono farlo e magari siamo i primi a dare l'esempio opposto....
Il dolore vissuto ci porta ad 'indurirci' e a creare delle corazze difensive. Con queste crediamo di poter avere 'il controllo' su tutto...ma è un'illusione e tali barriere diventano, poco a poco, dei muri che ci separano dagli altri ma anche dalla capacità di riconoscere e comunicare efficacemente i nostri bisogni.
Se non comunichiamo i nostri bisogni in modo chiaro e rispettoso come possiamo credere che gli altri li potranno riconoscere e come potranno rispondere?
Se non manifestiamo i nostri bisogni in modo che possano ricevere risposta come pensiamo di poter essere appagati ?
Siamo esseri sociali, non siamo fatti per bastare a noi stessi...
Questo non significa essere dipendenti e appoggiarsi agli altri su tutto...
Se riconosciamo di non riuscire a chiedere aiuto - pur avendo bisogno di farlo- come possiamo fare?
Risponde la carta gestaltica dell'Aquila
( Carte gestaltiche fiabesche - Metodo Metafiabe ®- di Paola Biato)
proviamo a guardare le cose dall'alto, come fa l'Aquila, per ricordare il nostro libero arbitrio, la possibilità di scegliere. Distaccarsi dalla dimensione materiale per cercare una visione più ampia del problema e della situazione.
proviamo a rispondere a queste domande per riflettere prima di agire
* cosa non stai vedendo?
* da cosa è bene distaccarti?
* la strada che stai percorrendo ha un cuore?
* cosa stai scegliendo?
Buona riflessione 🌀
Susy Bellesia 🌺
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